La costruzione della Nuova Pescheria avvenne dall'ottobre 1911 all'agosto 1913
La vecchia pescheria era situata dal 1878 nel luogo dell’attuale Teatro Miela. Nel 1898 si richiede da parte del governo alla città per il progettato ampliamento del punto franco di cedere l’area occupata dal mercato del pesce. Verso la fine di ottobre del 1898 s’individua tra il molo Giuseppino e il Molo del vino ampliato uno spazio adatto alla nuova costruzione, ma subentrano delle difficoltà e si rimanda di due e poi di 10 anni prima di prendere delle decisioni. A metà del 1900 si individua l’area per la nuova costruzione tra il Molo Giuseppino e il Molo dei pescatori. Si stanziano 750.000 corone di spesa. Il progetto viene affidato a Giorgio Polli, caposezione del Dipartimento edile dell’Ufficio tecnico comunale, coadiuvato dal giovane ingegnere Piero Zampieri.
Sono impiegati 218 pali in cemento armato e pietre delle cave carsiche di Nabrezina nonostante il costo del 25 % superiore rispetto a quelle di Monrupino e a quelle istriane di Orsera e Grisignana. Nei quasi 2000 metri quadrati di superficie dell’aula centrale vengono collocato 146 banchi di vendita in pietra, serviti da un doppio getto d’acqua, salsa e dolce. Molto grande è il Salone delle aste, detto il Salone degli incanti.
I lavori vengono affidati alla ditta Odorico & Co. Impresa Costruzioni in Beton e Cemento Armato con sede in Via nuova 33 (via Mazzini): quelli di fondazione iniziano l’11 ottobre 1911, quelli di edificazione il 15 giugno 1912 e terminano l’11 agosto 1913. Nel marzo 1912 l’ufficio tecnico del comune formula una minuziosa descrizione tecnica che si invita a rispettare puntualmente da parte della ditta (ciò non avverrà solo per la prevista scanalatura delle colonne).
La ditta viene pagata appena nel 1918, il ritardo viene giustificato per la consegna avvenuta il 1 agosto, non il 10 aprile come era stato convenuto.
La Nuova Pescheria si inaugura l'11 agosto 1913, di lunedì, senza solennità e senza cerimonie alla presenza del sindaco Alfonso Valerio. Prima di lui avevano seguito l’iter burocratico amministrativo i podestà Carlo Dompieri e Scipione de Sandrinelli.
Tute le fasi della costruzione vengono colte dall’obiettivo del fotografo del Museo civico d’antichità Pietro Opiglia che dedica due ricchi servizi fotografici all’edificio: il primo, che documenta l’ergersi della Basilica in riva al mare, consta di 88 negativi su lastra; il secondo, che mostra nei particolari l’edificio, ne conta 17 per un totale di 105 lastre! Una spesa notevole per il gabinetto fotografico che doveva rendicontare ogni singolo fotogramma.
Dati tecnici:
100 mt lunghezza
44 mt larghezza
218 pali in cemento armato per una lunghezza di 2700 mt lineari
aula basilicale:
60 mt lunghezza
35 mt larghezza
26,5 mt altezza
fregi decorativi con piante acquatiche, pesci, crostacei, molluschi opera dello scultore milanese Ambrogio Pirovano
piastrelle in maiolica
ambienti contermini: il salone delle aste detto “degli incanti”; spazi per la “visita del tonno” e per la “lavatura del pesce”
Bibliografia
Il nuovo mercato del pesce in “L'Indipendente “, n. 284 (7 dicembre 1912) p. 2
Ultimate le fondazioni in pali di cemento armato da parte dell'impresa Mazorana e Comel, il lavoro sopra terra del nuovo mercato del pesce venne iniziato il 10 giugno di quest'anno dall'impresa Odorico e Comp. rappresentata dell'ing. M. Eulambio... Oggi la copertura di questo è compiuta ed il nuovo mercato si presenta già nelle sue forme maestose per quanto le armature impediscano di abbracciare l'insieme della costruzione nei suoi dettagli... La nuova pescheria doveva costituire opera di decoro cittadino ed il compito fu affidato all'ing. Giorgio Polli del nostro Ufficio tecnico... Tutto l'edificio si può dividere in tre parti, nel mezzo il salone centrale per la vendita molto alto e spazioso. Dall'ala verso città sorge la torre di un'altezza di 31 mt che conterrà nella parte superiore i serbatoi per l'acqua di mare che alimenteranno le spine delle quali sarà provveduto ciascun banco di vendita. Le celle frigorifere verranno collocate al primo piano dell'ala dell'edificio verso città ed al pianoterra troverà posto un' espositura doganale... Dall'altra parte dell'edificio verranno collocati gli uffici per il commissario annonario, del custode, ecc.
Cento e quaranta saranno i banchi di vendita tutti in pietra dura del Carso, provvisti di due spine una per l'acqua dolce e l'altra per l'acqua di mare, di armadietti e bilance...
Nicoletta Zanni Eclettismo e architettura industriale. Giorgio Polli e le sue scelte stilistiche in "Arte in Friuli, arte a Trieste", n. 4 (1980), p. 91-114
Roberto Curci Pescheria in “Trieste 1872-1917. Guida all'architettura”, a cura di Federica Rovello. Trieste : MG press, 2007, p. 317-320
Roberto Curci La basilica in riva al mare: storia e storie della pescheria di Trieste. Trieste : Iniziative culturali, 2006. 143 p. : ill. ; 30 cm.
(testo di Claudia Morgan)
Pietro Opiglia (1877-1948)
Vecchia pescheria, aprile 1913
Inv. CMSA F44408
La vecchia Pescheria, posta in un edificio alla radice del Molo del sale, già dal 1898 era destinata ad essere sostituita per procedere ad un ampliamento del Punto franco come aveva deciso il Governo di Vienna. Il Consiglio comunale pur avendo firmato nel 1900 una stipula di accettazione per la costruzione di un moderno mercato del pesce, lascia trascorrere altri dieci anni per scegliere la nuova area di edificazione e tredici in totale per la sua realizzazione.
Una lunga attesa che vede però una rapidissima esecuzione dell'opera tanto sospirata.
Pietro Opiglia (1877-1948)
Pescheria Nuova dell'architetto Giorgio Polli : in costruzione, ottobre 1911-agosto 1913
CMSA Inv. F34615, F1197, F176452, F176358, F176451, F40268, F176441, F176442, F176444, F176445, F176453, F176462, F176450