7 ottobre 2021.
Speravo di vederlo, ma ancora una volta sono stata delusa.
“Chi è Cufter” si è presentato nella serata di venerdì 24 settembre a Trieste Next nella Sezione “Un mare di archeologia”.
Dopo tanto successo sui social marketing Instagram-Facebook-Twitter, l'arrivo a Trieste da parte del trio – Stefano, Rina, Tiziana – che si occupa di lui o meglio del suo archivio fotografico, faceva immaginare, proprio nella città natale, la grande rivelazione sulla sua identità.
Una rivelazione brillante, spigliata, teatrale.
Così non è stato. E la presentazione da questo punto di vista è stata deludente, perché sono del parere che un bel gioco dura poco… e questo gioco sta un po' esasperando la sottoscritta che ha scoperto chi è Cufter da subito, da quando è stata coinvolta nel gioco di caccia al tesoro, essendo un addetto ai lavori riguardante la storia della fotografia a Trieste, compresa quella dei dilettanti o amateur.
Ma, per non nuocere al gioco (e soprattutto al contributo fondamentale che stanno dando i follower all’identificazione dei luoghi fotografati), ha acconsentito alla richiesta di Stefano di non rivelare il segreto…
Anche se, nel caso l’attesa si prolungasse… non posso escludere di pubblicare la mia ricerca al riguardo.
Un piccolo appunto. Il trio ha più e più volte sottolineato il lavoro certosino svolto per manipolare le lastre, identificare le immagini e catalogarle. Questo, carissimi, non è una cosa eccezionale, è il normale lavoro del catalogatore serio: il riordino di un archivio fotografico richiede l’indispensabile applicazione di numerose e trasversali competenze, molte le avete assunte e messe in pratica. Bisogna darvi atto che siete fotografi, non catalogatori, e che avete lavorato bene su questo fronte imparando sul campo conoscenze tutte nuove. Il vostro lavoro ha senz’altro aumentato il valore dell’archivio e potreste fare un ulteriore passo in tal senso richiedendo dalla Soprintendenza l’attestato di notevole interesse storico. E magari trovare anche un acquirente.
Molto pertinente l'inserimento dell'intervento nella Sezione “Un mare di archeologia”. Il lavoro dell'ordinatore di archivi fotografici è molto simile a quello dell'archeologo, si procede per strati, annotando tutte le informazioni ricavabili dai reperti, anche le più banali, sino ad arrivare alla visione d'insieme dello scavo totale che, solo allora, rivelerà il nucleo centrale, fondante.
Per quanto riguarda i ragazzi dell'istituto Deledda è stato palpabile il loro vivo interesse, cimentandosi a ritrovare i punti di vista del nostro Cufter a Trieste.
Che dire ancora... aspetto a presto il nuntio vobis… habemus Cufter!
Claudia Morgan