29 gennaio 2021
Chi è Cufter?
Circa cinque anni fa tre ricercatori hanno trovato nel magazzino di un vecchio negozio di macchine fotografiche una cassa con un migliaio di negativi fotografici su lastre di vetro.
Erano tutte immagini stereoscopiche in bianco e nero, prese con una Verascope Richard, che riprendevano metropoli e borghi di varie parti d’Italia nonché avvenimenti e cerimonie.
Le foto erano corredate da testi e carte così che i tre scopritori si misero al lavoro riuscendo non solo a identificare luoghi e date, comprese tra il 1907 e il 1930, ma anche ad appurare l’identità del fotografo, trovandone pure gli autoritratti, e a recuperarne le vicende storiche.
Le ricerche sono ancora in corso...
Data l’eccezionalità della scoperta e l’alta qualità delle fotografie avvicinarono diverse istituzioni culturali per ricavarne una mostra e un libro, trovando però le porte chiuse.
Decisero quindi, con una geniale e splendida operazione di marketing, di far parlare direttamente l’autore e le sue foto trasformandolo in un moderno instagrammer, e così nel luglio 2020 aprirono a suo nome un profilo social pubblicando circa una fotografia al giorno.
Ma non solo. Per rendere la cosa più stuzzicante hanno nascosto il vero nome del fotografo dietro lo pseudonimo “Cufter” (nome che, dicono, è un indizio), sparpagliando qua e là altri indizi e invitando gli utenti a indovinare chi vi si nasconde dietro. È iniziato così un avvincente gioco virale che dal luglio 2020 a oggi ha preso piede, espandendosi continuamente. Oggi Cufter ha un sito web e tre profili social su Instagram, Twitter e Facebook.
https://www.facebook.com/whoiscufter/
La vicenda risulta doppiamente interessante ai nostri occhi perché Cufter era triestino.
Si trattava infatti di un fotografo dilettante nato a Trieste nella “seconda metà dell’Ottocento”, e iniziato all’arte da giovane da un fotografo di Fiume. Irredentista liberale, si era messo nei guai con le autorità austro-ungariche e per evitare il carcere era fuggito in Italia. A Roma aveva trovato un impiego pubblico, continuando però a girare per tutta Italia, ritornando anche a Trieste alla fine della guerra, fotografando incessantemente. A volte vendeva le sue fotografie a musei e all’ENIT (Agenzia nazionale turismo) e scriveva articoli per riviste di fotografia.
E ritorniamo così al punto di partenza. Chi è Cufter?
Adriana Casertano