Tra le tante offerte culturali che a causa della pandemia negli ultimi due anni sono passate un po' sotto silenzio c'è il nuovo Museo Friulano della Fotografia, aperto nel Castello di Udine il 13 dicembre 2019 dopo un'opera di rinnovamento e ampliamento della prima versione di questo istituto, creato nel 2001 come integrazione del percorso sull'immagine del Gabinetto Disegni e Stampe.
L'occasione per visitarlo, o per tornarci, è data in questo periodo da una bella mostra dedicata a Carlo Dalla Mura, avvocato di professione e per alcuni anni collaboratore de "Il Mondo di Pannunzio", di cui sono esposte 40 immagini scattate nel periodo 1949-1962. La mostra è curata per i Civici Musei di Udine dal CRAF di Spilimbergo ed è firmata da Alvise Rampini e Claudio Domini.
Ma è anche una buona occasione per fare qualche riflessione sulle attività di valorizzazione museale della fotografia nella regione Friuli Venezia Giulia. Innanzitutto va sottolineato il fatto che il museo udinese resta l'unico della regione dedicato alla fotografia o, meglio, è l'unico rimasto dopo la chiusura dell'Alinari Imagine Museum aperto nel 2016 nel Castello di San Giusto a Trieste e chiuso dopo meno di tre anni.
Intorno al 2013, quando chi cura questo sito si occupava della gestione della Fototeca dei Civici Musei di Trieste, si fece l'ipotesi di creare un Museo civico della Fotografia a Trieste, ma non si riuscì ad andare molto oltre l'idea iniziale. Il luogo ideale sarebbe stato lo stesso edificio in cui oggi è conservata la Fototeca, cioè Palazzo Gopcevich. ma naturalmente sarebbe stato necessario disporre di più spazio. Va ricordato che negli anni Novanta questo bel palazzo affacciato sul Canal Grande fu acquisito dal Comune per ospitarvi attività museali, ma dei cinque piani solo uno ospita un museo, il Museo Teatrale "Schmidl", e ben due piani sono occupati da uffici, non tutti collegati ai musei. Solo una politica (almeno un po') visionaria avrebbe potuto rendersi conto dell'assurdità di questo spreco di spazi privilegiati del centro cittadino ma, si sa, spostare uffici a beneficio di un museo non è certo un’idea facile da perseguire e condividere, potrebbe fare scoppiare una rivoluzione!
Qualche appunto comunque va fatto anche al Museo friulano della Fotografia, a partire dalle informazioni sulla mostra di Carlo Dalla Mura. Pensiamo che sia stato fatto davvero troppo poco. Forse pubblicare sul sito web dei musei almeno una decina di immagini, (anche a bassa risoluzione, per carità, non vogliamo suscitare le reazioni dei soliti paladini dei diritti d'autore) potrebbe fare un buon servizio sia a coloro che la mostra non potranno visitarla sia a coloro che in questo modo sarebbero più invogliati a visitarla. Ormai prima di andare da qualsiasi parte si consultano i siti web. Ma, soprattutto, le immagini contribuirebbero a fare conoscere e apprezzare questo autore oltre la ristretta cerchia dei visitatori e degli acquirenti del catalogo.
E qui accenniamo soltanto al fatto che ancor più grave è la mancanza totale di collezioni online sul sito dei Civici Musei di Udine (ma non è l’unico caso purtroppo).
Ne parleremo più avanti al termine di una ricognizione generale che stiamo facendo.