Nel 1865 due fratelli triestini Francesco e Giovanni Ortolani, rispettivamente di 28 e 19 anni lavorano presso lo studio di Giuseppe Heiserer in Via delle torri 3 “dietro la Chiesa di Sant'Antonio nuovo accanto alla trattoria dei Bagni”, - come recita la pubblicità su Il Pulcinella del 12 novembre 1864 -, studio che il fotografo itinerante proveniente da Gorizia occupa dai primi mesi del 1863 associandosi ad Enrico Hohenberger a sua volta pittore e fotografo, ma la loro cooperazione terminerà nello stesso 1865.
I Fratelli Ortolani affrontano questa nuova professione dopo aver sostenuto in tribunale due cause tutte intentate da Wilhelm Engel. Quello che poteva essere un preludio poco propizio non ostacolerà la carriera fortunata di entrambi, fermo restando il fatto che gli studi fotografici degli inizi passano da un fotografo all'altro con una certa continuità.
Ed ecco i fatti.
Nel marzo 1865 Engel, il maestro d'origine germanica dei fotografi locali, denuncia che dal suo studio sono stati sottratti in più riprese “del cloruro d'argento, del ipo-solfito, del lapis infernalis” [nitrato d'argento] per un valore non superiore a 300 fiorini, del fatto non potevano che essere incriminati i suoi lavoranti e nello specifico Giovanni Ortolani. Il giovane ammette d'aver preso solo del cartoncino già gettato nell'immondizia e pure gli altri praticanti testimoniano di non aver visto alcuna sottrazione di materiale. Importanti sono i nomi dei due, Giuseppe Wulz, apprendista di 22 anni, e Francesco Schwarzbeck, fotografo triestino di 28 anni, mentre la donna, Maria Covacich, è probabilmente un'operatrice con varie funzioni tipiche di uno studio fotografico (guardarobiera, ritoccatrice, addetta all'accoglienza). Engel sarà indotto a desistere dalla denuncia in quanto non si poteva individuare un unico responsabile del fatto. A Giovanni Ortolani l'essere ingiustamente accusato procura una notevole amarezza pur avendo la comprensione della famiglia.
La conseguenza è un'azione che gli procurerà la seconda denuncia. Questa volta si tratta dell'incriminazione di pubblica violenza nei confronti di Wilhelm Engel messa in atto da Giuseppe, Giovanni e Francesco Ortolani, padre e fratelli, avvenuta il 25 luglio del 1865 e portata in tribunale nel novembre dello stesso anno.
Engel dichiara d'esser stato oggetto di ingiurie e di minacce, d'esser stato seguito dai tre uomini sino al Canal Grande e qui d'aver temuto d'essere buttato in acqua. I testimoni confermano il diverbio tra i quattro, ma che sono corse solo male parole tra i litiganti. Quindi la pena sarà per Francesco, fratello maggiore, di due settimane di carcere, sei giorni per Giovanni e una multa e tre giorni di carcere per il padre. Una nota ci chiarisce che la difesa degli Ortolani si basa anche sul presupposto della cattiva comprensione di Engel della lingua italiana e che egli stesso la parla malissimo.
La cronaca dei fatti avvenuti compare puntualmenbte su Il Diavoletto a. 18, n. 279 (2 dicembre 1865) che non si lascia sfuggire l'occasione per questi vivaci episodi di vita cittadina, descrivendo anche le condanne inflitte ai tre Ortolani, ma non sono correttamente citate rispetto al pronunciamento del tribunale.
Sulla sentenza manoscritta del tribunale leggiamo: Francesco Ortolani viene condannato al carcere per 14 giorni rispetto ai due mesi dell'articolo, Giovanni viene condannato all'arresto rigoroso per 6 giorni nell'articolo 7 giorni, il padre Giuseppe viene condannato a una multa di fiorini 15 e in caso d'insolvenza all'arresto di 5 giorni nell'articolo è condannato a 3 giorni di carcere. Tutti sono condannati al pagamento delel spese processuali.
Dal 1866 al 1876 per ben 10 anni sotto il nome di Ortolani fratelli segnalano il loro studio sulle Guide scematiche di Trieste alla voce Fotografi e lavorano insieme in via delle Torri 3.
Fratelli Ortolani
Ritratti di componenti il corpo bandistico della Società ginnastica triestina, 1870.
L'appartenenza al corpo bandistico dei personaggi è validato dalla nota manoscritta dell'ultima carte de visite che recita "Giulio Scherengel M.ro della Ginnastica" e a matita a ds la data 1870.
Fratelli Ortolani
Ritratto di Guido Ravasini, ante 1869
carte de visite
Su v. del supporto secondario: Fratelli Ortolani via delle Torri 3 dietro St. Antonio nuovo.
La data si ricava dal fatto che lo scatto è avvenuto prima della partenza di Guido Ravasini (1848-1939) per Tunisi nel 1869.
Fotografia Ortolani
Ritratto d'uomo in abito elegante con cilindro e bastone, 1876
I fratelli si sono già separati? Probabilmente sì, in via delle Torri n. 3 è rimasto Giovanni Battista.
Nel 1877 sulla Guida scematica nella sezione Fotografi compaiono entrambi i fratelli: Ortolani G. B. in via delle Torri 3 al quinto piano e Ortolani Francesco in via Farneto 18 associandosi a Carlo Rieger.
Di fatto i due fratelli separano gli studi.
Nello stesso anno Giovanni offre al Comune un Album con vedute di fotografie dei siti più interessanti del fiume Recca [Timavo].
Nel 1878 sulla Guida scematica constatiamo che Giovanni ha mantenuto il proprio studio in via delle Torri
3 al quinto piano, mentre Francesco si è trasferito in via del Torrente 22.
Poi si perdono le tracce di Francesco, forse si trasferisce a Gradisca come attesta il logo di una carte de visite.
Il 7 giugno del 1878 il Comitato filiale della Camera di commercio di Trieste fornisce l'appoggio a Giovanni Battista perché possa recarsi alla Esposizione internazionale di Parigi in quanto gli è stata attribuita una menzione onorevole in Verbali del Consiglio provinciale e municipale di Trieste, 1878. Nel 1880 viene insignito di una medaglia a Graz e della medaglia d'oro da S. M. l'Imperatore d'Austria.
Nel 1882 è presente all'Esposizione austro-ungarica agricola industriale nella Sezione XII delle arti grafiche che contempla anche le fotografie. Presenta Fotografie di bambini.
In: Catalogo ufficiale dell'Esposizione austro-ungarica agricola industriale. Trieste : Tipografia del Lloyd, 1882, p. 351
Giovanni Ortolani
Ritratto di giovane donna, post 1880
Giovanni Ortolani continua ad essere attivo nel suo studio in via San Lazzaro 17 dal 1881 al 1887 e dal 1888 al 1895 in via San Lazzaro 19 come si legge nelle sezioni delle Guide scematiche.
Ortolani
Ritratto di giovane donna, 1875 ca.