Carlo Wulz (1874-1928)

a cura di Claudia Morgan

Carlo Wulz perfetto dandy ritratto dal padre, ante 1918

In: I Wulz : tre generazioni di fotografi a Trieste dal 1868 al 1981 : sala comunale d'arte di Palazzo Costanzi, Trieste 21 novembre-15 dicembre 1981. Trieste : Comune : Wanda e Marion Wulz, c1981, antiporta

 

Wulz Giuseppe

Carlo Wulz con la moglie Angela Silla, ante 1918

In:  La  Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini.  Firenze : Alinari, [1989], p. 25

 Nasce a Trieste il 18 ottobre 1874 da Giuseppe e Anna Saie e viene battezzato nella Chiesa di Sant'Antonio il 16 novembre come risulta dal Liber baptizatorum 1873-1875, v. XVIII, dove viene registrato con il nome Wulz Carolus Joannes.

 

Nulla si sa sulla sua scolarizzazione, molto probabilmente la professione del padre di per sè affascinante, in quanto l'atelier del padre Giuseppe è un punto d'incontro per gli esponenti della borghesia triestina personaggi importanti nell'ambito cittadino, l'avrà indotto a seguirne le orme.

È l'unico figlio di Giuseppe che sarà a sua volta fotografo.

Ma riprendiamo a considerare gli inizi della carriera di Carlo.

Lo stesso Italo Zannier lo descrive “attivo tra il 1885 e il 1928”, l'anno d'inizio 1885 può essere inteso che il ragazzino undicenne avrà curiosato nello studio del padre - niente di più -. Forse si tratta - in questo caso - di un refuso tipografico, da intendere 1895 (1).

Inoltre lo studioso cita un articolo apparso su L' Adria che loda il “bravo giovinetto” quindicenne figlio del ben noto fotografo triestino Giuseppe Wulz, vera promessa d'artista, autore di un ritratto a matita del cav. De Petke molto somigliante esposto nel “negozio Schollian al Ponterosso” nel 1889. Ci sembra una buona pubblicità per il fotografo padre oltre che per il promettente figlio!

 Essere figlio di un affermato professionista, cercare la propria strada, vivendo giorno dopo giorno nello studio deve esser stato un percorso faticoso per Carlo, anche se privilegiato godendo degli incontri di eminenti personalità, delle occasioni sociali e del continuo aggiornamento tecnico sotto la guida paterna.

 Sappiamo ben poco dei fatti personali del giovane Carlo, mentre le sue azioni pubbliche sono registrate dai vari processi che subisce.

La sua biografia politica è riccamente descritta da Elvino Petrossi che cura il Dizionario biografico degli anarchici italiani on line dalla quale attingo preziose informazioni sugli anarchici triestini, per cui lo ringrazio dell'ottimo lavoro svolto.

Carlo s'interessa di politica ed è attratto dal movimento irredentista al quale partecipa attivamente al punto che a 25 anni il 21 febbraio 1899 lancia in strada dei cartoncini tricolori dalla finestra del suo atelier fotografico situato nel Corso a Trieste, creando una situazione di parziale disordine, in quanto una parte della folla che assisteva al passaggio delle carrozze applaudisce e una parte invece si mette a fischiare. Dichiarato colpevole vista la sua ammissione del fatto, gli viene attribuita una multa di 20 fiorini o in alternativa quattro giorni di arresto. Carlo accetta la seconda opzione e sconta quattro giorni di arresto.

 

Fonti:  Archivio di Stato Trieste, Direzione di polizia. Atti presidiali ris., b. 247.

1. In : La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini. Firenze : Alinari, [1989], p. 59

 

 

Nello stesso anno alla fine di luglio si sospetta che partecipi con altri giovani ginnasti ad un incontro tenuto a Belluno, l'evento è esaltato su Il piccolo della sera, a. 18. n. 6414 (1 agosto 1899) con il titolo I ginnasti triestini a Belluno, e allo stesso tempo è puntualmente interrogato dalla Direzione di polizia di Trieste per i motivi che scopriremo (2).

Questa volta Carlo è associato al fratello più giovane Antonio. Si suppone che abbiano raggiunto Belluno dapprima imbarcati sul piroscafo del Lloyd Almissa partito da Trieste per Venezia e poi abbiano raggiunto Belluno. La polizia li interroga sulla loro presenza in questa città, ma il fatto viene negato. La vicenda letta sugli atti di polizia relativi all'indagine svela degli aspetti kakfkiani: gli organizzatori della Ginnastica triestina a loro volta interrogati Basilio Cappelletti e il maestro Guido Levi asseriscono di non essere in grado di fornire i nomi degli atleti triestini partecipanti, mentre un elenco di nomi è stato stilato, dove compare tra gli altri anche un "Wulz ?" non identificato.

Nelle precise relazioni redatte e inviate da Belluno si registra il clima di controllo e di  denuncia dei fatti: si sottolineano le parole pronunciate nei discorsi che dichiarano la città di Trieste "forte e fedele" e i partecipanti denominati "i fratelli irredenti". Inoltre si afferma che "La gran madre Italia sempre e di pari affetto ami i suoi figli siano essi a lei uniti siano dal suo seno disgiunti... E noi triestini con la riconoscenza che sgorga dal cuore, facciamo vivo atto di ringraziamento alla popolazione bellunese e stretti insieme in un sol volere coltiviamo con amore le ginniche discipline, sempre memori del motto dei ginnasti "Forti per essere liberi".

 

2. Archivio di Stato Trieste, Direzione di polizia. Atti presidiali ris., b. 183

 

 

La mancata presenza di Carlo Wulz all'evento è provata anche dalle relazioni dell'archivio della Società di ginnastica triestina.

In : Mario Presel, Cinquant'anni di vita ginnastica a Trieste : 1863-1913. Trieste : Tip. della Societa dei tipografi, 1913, p. 185

Ma l'elenco della polizia presenta un Wulz non identificato per cui si procede a interrogare i fratelli Carlo e Antonio.

Wulz Carlo, di anni 25 nato e residente a Trieste, Corso 19, fotografo, punito due volte per contravvenzione senza conseguenze relative al prot. 14/9/99, [dichiara che] non si è mai allontanato da Trieste;

Wulz Antonio, di lui fratello, nato ut supra 14/8/78 cattolico, celibe, agente di commercio...

28/7/99 [dichiara che] era a Trieste mai stato a Belluno.

 

 La vicenda si conclude con un nulla di fatto, ma è evidente il clima di sospetto che circonda la figura del nostro fotografo.

Dal 15 maggio al 20 maggio dello stesso anno 1899, Carlo viene detenuto "in custodia dall'.i.r Casa di detenzione in via Tigor" per quattro giorni in quanto ha assunto un atteggiamento provocatorio e offesivo durante l'assemblea di cristiani sociali sloveni tenutasi nella sala Malley il 12 marzo 1899, camminando durante la stessa e "sputando per terra", oltraggiando una guardia di pubblica sicurezza afferrandola per il colletto del cappotto. Tale comportamento viene avallato dai testimoni, per  cui viene condannato a pagare una multa o a 4 giorni d'arresto.

Carlo non accetta di pagare la multa e stoicamente trascorre quattro giornate in carcere.

 

Dopo l’attività irredentista, nel maggio 1901, si avvicina al movimento anarchico, lo attesta una segnalazione della Direzione di polizia di Vienna alla polizia di Trieste, che lo presenta “come un individuo che stà in relazione cogli anarchici dell’America Settentrionale... in continuo contatto cogli anarchici di Trieste, prendeva parte ai loro conventicoli e si trovava con loro quasi ogni sera al Caffè Sociale. Si seppe pure che Wulz faceva attiva propaganda anarchica, però in modo assai astuto che mai potè venir colto sul fatto. Wulz è ritenuto capacissimo e proclive a delinquere”.

Nel 1902 si sposa con Angela Silla nata a Trieste il 18 gennaio 1880, sarta di professione.

Il 21 febbraio 1902, a pochi giorni dal grande sciopero generale represso nel sangue del 14 febbraio che vede unirsi ai fuochisti del Lloyd Austriaco operai e cittadini, viene arrestato per aver preso parte a “segreti conventicoli di anarchici” e per aver collaborato all’aggressione di una spia della polizia nel Caffè Union.

Nel giugno dello stesso anno, esce il quindicinale L’Internazionale, di cui Giacomo Obersnu è editore e redattore responsabile e Wulz cassiere. Di questo giornale tra il 5 luglio e il 16 agosto, escono quattro numeri, tutti colpiti da sequestro tranne il primo.

Dalla Direzione di polizia di Vienna viene inviata alla polizia di Trieste una nota datata 24 maggio 1902, che annunciava, fonte una lettera anonima, che alcuni anarchici triestini, tra i quali Carlo Wulz, progettavano un attentato alla vita del principe Arnolfo di Baviera durante la stagione di caccia a Eisenerz. La polizia pur nutrendo  forti perplessità sull’attendibilità della segnalazione, non la trascura e di prassi sottopone i segnalati ad una stretta sorveglianza.

Nel 1906 Carlo Wulz fa parte del gruppo anarchico che si raccoglie attorno al giornale La Plebe il cui luogo d’incontro è il Caffè Metropol.

Sino al 1909 si hanno ancora informazioni sulla sua adesione e attività anarchica.

Si iscrive all’Associazione del Libero Pensiero, fondata il 30 dicembre 1909, estesa a tutte le varie componenti politiche: liberali, mazziniani, socialisti autonomi e anarchici. Negli organi direttivi figurano alcuni anarchici tra i quali Carlo Wulz.

Nel 1910 gli articoli del 25 e 27 marzo e del 2 aprile su Il Piccolo segnalano la lodevole iniziativa della Lega nazionale riguardante la fotografia. Si tratta delle esposizioni di fotografie bandite a vantaggio della Lega.

 L'esposizione di fotografie per la Lega nazionale

in Il Piccolo : edizione del mattino [1910 A. XXIX, Marzo, 25, fasc. 10297]

 "Le esposizioni di fotografia, a Trieste, hanno sempre avuto il merito di essere bandite a vantaggio della Lega nazionale: così la prima cinque anni or sono, quando il pubblico imparò a conoscere i nostri migliori dilettanti fotografi; così l'anno scorso Il concorso fotografico del Piccolo, che riusci veramente una rassegna generale dell'arte fotografica nella nostra regione; così l'esposizione che si inaugura domani per opera dello stesso comitato che iniziava cinque anni or sono la serie. L'anno scorso, la mostra si era aperta largamente alle manifestazioni più varie: quest'anno si volge in campo chiuso, ma in uno dei campi più nobili sui quali la fotografia possa cimentare i suoi risultati su quelli dell'arte: il ritratto. Più di 250 opere sono state presentate al Comitato; su di esse si è pronunciata ieri una severa giuria d'accettazione.

… La mostra s'inaugura domani [26 marzo]." 

 L'Esposizione di fotografie per la Lega nazionale

in Il Piccolo : edizione del mattino [1910 A. XXIX, Marzo, 27, fasc. 10299]

 "Ieri alle 12 e mezza, il Comitato e gli espositori di ritratti fotografici a vantaggio della Lega nazionale, ricevevano le poche personalità cittadine invitate al vernissage." [Alla presenza del Podestà Valerio con la presidenza municipale e di Riccardo Pitteri presidente della Lega. La mostra è ospitata nella sala della Filarmonica drammatica. Il pubblico è invitato a lasciare un obolo quale aiuto alla Lega".

 All'Esposizione di fotografie artistiche

in Il Piccolo : edizione del mattino [1910 A. XXIX, Aprile, 2, fasc. 10305]

I valori di questa terza esposizione di fotografie che si fa a Trieste per la Lega nazionale. "Grande, ancorché il numero delle fotografie sia piccolo, e nell'insieme rappresenti la scelta più scrupolosa e più pura di una giuria terribilmente severa.… Molti espositori giungono a risultati superbi; molti vi si avvicinano: ma in tutti vi è una ispirazione elevatrice, e nei più una coscienza del ritratto che si desidererebbe da parecchi pittori...

Roberto Zucculin studia un'aria fortemente colorita d'ombre intorno alle energiche teste che vi si plasmano; Carlo Wulz ha un limpido ritratto di Cesare Barison, e ottime finezze e gradazioni meravigliose nel gruppo di due fanciulle eseguito (e non si crederebbe) alla parca luce di una fiamma di gas, il capitano Francesco Viezzoli mostra un poetico sentimento delle figura nelle testine di donne piranesi che modella con scorci graziosi nelle calde ombre del bromuro; l'ing. Salvatore Salto emerge per una delicatissima perizia, un senso squisito dei valori della luce, nella bambina che studia ad una tavola coperta da una tovaglia a ricamo, dietro le cortine leggere che appannano il giorno. S. Z. studia nell'aria rossigna di un interno una testa di signora che gli riesce interessante e romantica. Alla cura dell'ing. Ugo Rossi non sfugge alcuno dei particolari d'una fisionomia di un vecchio signore, e ne ricava un capolavoro di espressione del carattere e significazione del minuto cifrario dell'epidermide increspata di luci e di ombre. Arrigo Russi è già noto come un maestro: oggi supera se stesso nel senso magistrale del colore, nella pura poesia della linea cercata. La sua signora in nero sul nero di uno sfondo notturno, con tutta la vita nei neri occhi sfavillanti, è un accordo di tonalità cupe che farebbe trasalire di gioia l'animo di Whistler. Le sue gomme a più colori non possono paragonarsi, per il sentimento e la vivacità cromatica dell'aria, che alle più deliziose stampe del Raffaelli..."

 

Tra i fotografi dilettanti compare Carlo Wulz citato per un “limpido ritratto di Cesare Barison”, e per “le ottime finezze e gradazioni meravigliose nel gruppo di due fanciulle eseguito alla parca luce di una fiamma a gas” [2 aprile 1910].

A 36 anni Carlo si presenta così ancora dilettante... l'affermazione ci pone domande sul suo atteggiamento rispetto alla fotografia e alla pratica della professione di fotografo.

Nelle raccolte civiche sono pochi i positivi da lui firmati, pochissimi i ritratti e le scene in studio che ricordano quelle del padre studiate e bloccate in un attimo eterno, mentre molto interessanti sono i suoi servizi reportage.

Alcuni quasi completi, si ricorda il nubifragio del 15 giugno 1911 documentato in 15 scatti che mette alla prova anche i fotografi dilettanti e che verrà richiesto all'estero  o la visita alla fabbrica delle automobili Alba o la demolizione di un isolato nel cuore della città per la costruzione della nuova sede della Riunione Adriatica di Sicurtà che impegnerà nella documentazione anche il fotografo dei Musei civici Pietro Opiglia.

Foto di famiglia

Carlo e Angela con la piccola Wanda, 1903

In http://www.estelnegre.org/documents/wulzcarlo/wulzcarlo.html

Wanda offerta come un frutto in un ricco cesto, 1903. Probabile prova per un manifesto pubblicitario.

In Catalogo Fondazione Alinari

Wanda e Marion 1906

In Catalogo Fondazione Alinari

Angela con le figlie Wanda e Marion 1906

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Wanda seduta in studio 1907

In Catalogo Fondazione Alinari

Wanda e Marion  1911

In Catalogo Fondazione Alinari

Wanda e Marion 1915

In Catalogo Fondazione Alinari

Wulz Carlo,

Wanda e Marion con gli stessi abiti e la stessa pettinatura, 1917

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Altre foto di famiglia

Wulz Carlo,

Angela Wulz con la figlioccia, 1910

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Wulz Carlo,

Merj Silla con il figlio Giuseppe, 1911

La sorella della moglie con il figlio

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Wulz Carlo,

Vittorio Wulz medico all'età di 35 anni, 1911

In Catalogo Fondazione Alinari

La città cambia

Fabbrica d'automobili Alba 1907

Alba è stata una casa automobilistica austriaca attiva a Trieste dal 1906 al 1908 con la doppia ragione sociale di Alba Fabbrica Automobili S.A. e Alba Automobilwerke Aktiengesellschaft.

Positivi presenti nella Fototeca dei Civici Musei di storia ed arte.

In:  La  Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini.  Firenze : Alinari, [1989], p. 37

 

Demolizioni per la costruzione del palazzo Ras 1909

Wulz Carlo,

Demolizione di un edificio per nello spazio destinato alla nuova sede RAS, 1909-1910

In Catalogo Fondazione Alinari

Wulz Carlo,

Area destinata alla costruzione del Palazzo RAS [Riunione Adriatica di Sicurtà], 1909-1910

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Palazzo RAS firmato da Ruggero e Arduino Berlam costruito dal 1910 al 1914. Piazza della Repubblica 1, via Santa Caterina, Corso Italia 16, via Dante Alighieri.

 

Nel 1908 si era individuata la zona della città più adatta a tale edificazione, un ampio lotto tra il  Corso, piazza della Repubblica e le vie Santa Caterina e via Dante Alighieri.

A tale scopo furono acquistate le case già esistenti di proprietà Bardeau, Treves, Sartorio e Prandi, per demolirle e quindi procedere alla costruzionedel nuovo edificio. A tale scopo fu indetto un concorso internazionale ad invito per il progetto. Inoltre il segretario generale della RAS, Arnoldo Frigessy con l'ingegnere Pavia visitarono le più grandi capitali d'Europa, Lipsia, Berlino, Francoforte, Vienna e Budapest per vedere le sedi delle grandi compagnie assicurative e valutarne le caratteristiche. Le idee trovarono conferma sulla tipologia dell'edificio: doveva essere posto in una zona centrale della città, sia per ottenere un buon investimento che per contribuire al decoro della città. L'edificio avrebbe ospitato tutti gli uffici della compagnia, oltre ad abitazioni civili e zone destinate a negozi nelle vie laterali. Si richiedeva inoltre le piante dei cinque piani previsti, una sezione e il prospetto dei quattro lati dell'edificio. Nessun cenno ai requisiti tecnici e alla distribuzione interna.

Ritratto in studio del violinista Cesare Barison 1910

Wulz Carlo,

Il violinsta Cesare Barison, 1910

In Catalogo Fondazione Alinari

La libecciata del 15 giugno 1911

Veliero affondato all'interno della diga.                                                          Bagno e velieri danneggiati

Veliero affondato presso la scogliera della diga                   Esterno della diga bagno e veliero danneggiati

In La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini. Firenze : Alinari, [1989], p. 32

Riparazione della riva davanti al Palazzo del Lloyd

Veduta del porto con resti del bagno Buchler e naufragio di velieri all'esterno della diga

Molo dei piloti spezzaro in due.                                     Nave di segnalazioni Stadium danneggiata.

Bagno popolare alla Lanterna

In:  La  Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini.  Firenze : Alinari, [1989], p. 32

 

Il servizio di Carlo Wulz è completo, non ha trascurato alcun aspetto dei danni provocati dal nubifragio estivo che fece venti morti tra marinai e pescatori e distrusse o danneggiò 50 navi tra Cedassamare, il Punto franco, riva Carciotti, riva della Sanità e Servola.

Come tanti fotografi dilettanti testimonia quella che secondo la stampa locale è stato un evento eccezionale.

Rispetto al padre che ha dedicato alla città vedute colte dal mare a illustrarne la calma presenza, in questo servizio il figlio si trasforma in fotoreporter e passa in rassegna puntualmente le ferite della forza delle onde e del vento alle strutture portuali e alle navi ormeggiate.

 

I gruppi

Wulz Carlo

Gruppo di donne e uomini in divisa con bambino, 1910

In Catalogo Fondazione Alinari

Wulz Carlo

Gruppo di attori del Circolo artistico nei loro costumi, a destra Marion indossa un abito colorato e un cappello piumato, 1910

In La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier. Firenze : Alinari, [1989], p. 42

Wulz Carlo
Gruppo di donne in abiti tradizionali, 1910
In Catalogo Fondazione Alinari

 

Wulz Carlo

Classe del civico Liceo femminile, 1912

In Catalogo Fondazione Alinari

 

Wulz Carlo,

Infermiere del Frenocomio di San Giovanni con il direttore Canestrini, 1916

In Catalogo Fondazione Alinari

Altri luoghi

Wulz Carlo,

Il Palace Hotel a Portorose inaugurato il 20 agosto 1910

 Lo studio che nel 1891 Giuseppe aveva denominato Stabilimento fotografico di G. Wulz, grazie alla crescente ascesa dell'attività, nel 1911 viene presentato come Grande Atelier Wulz all'attenzione del pubblico sui periodici "dotato dei mezzi di più recenti sistemi, eseguisce con criteri di arte e con perfezione tecnica ritratti in tutte le grandezze, assunzioni di architetture e d'ambienti interni, riproduzioni di fotografie e di dipinti anche vecchi nel giusto valore delle tonalità, assunzioni al magnesio, ecc."

Carlo si propone disponibile ad eseguire ritratti anche in casa dei signori clienti - il ritratto a domicilio - che sarà un'iniziativa di successo ripresa anni dopo anche dal fotografo modenese Salvatore Andreola.

Si impegna con passione a dimostrare le possibilità artistiche della fotografia, tema che aveva attivato un vivace dibattito durante la storica Esposizione Internazionale dei fotografi pittorialisti, organizzata dalla Camera Club proprio nel 1891 e che un anno dopo vede nascere il Linked Rind conosciuta anche come la Fratellanza del Rinked Rind di Londra e il Salone internazionale londinese che detterà legge con i suoi presupposti estetici.

La cosiddetta Fratellanza era una società creata per proporre e difendere la fotografia sia come arte quanto come scienza. I membri dediti all'artigianato cercavano nuove tecniche che allontanassero i meno esperti, convincendo fotografi e appassionati a sperimentare processi chimici, tecniche di stampa e nuovi stili.

La fotografia di conseguenza veniva interpretata in due modi:  fotografia artistica e fotografia scientifica.

La scienza della fotografia richiede una pratica che determina il risultato dell'immagine, mentre l'aspetto artistico riguarda l'esperienza estetica e il successo della fotografia per lo spettatore.

Carlo sembra essere molto informato su tali prospettive, abbandonando la prassi paterna che si concentrava sulla perfezione tecnica richiesta dalla committenza cioè sulla nitidezza dei particolari, sull'armonia del chiaroscuro che giustificava il lavoro meccanico. Carlo invece si dedica a sperimentare nuove formule espressive, soluzioni estetiche inedite a cui la fotografia internazionale aderiva, dimostrando d'essere all'altezza.

Nel 1912 Giuseppe vuole confermare con un atto ufficiale il passaggio dello studio dalle sue mani a quelle del figlio Carlo. Lo conferma il documento ufficiale redatto e firmato il 14 settembre 1912.

 

Ritratti di famiglia

[nell'ordine]

Wulz Carlo,

Merj Silla con il figlio Giuseppe, 1911    Madri con i figli, 1914
Da notare i fondali che presentano diversi paesaggi inseriti nel tipico arredo da studio con i protagonisti in piedi o seduti. Ci si chiede se fossero scelti dai committenti o dal fotografo.

Nel positivo ingrandito madre e figlio sono pennellati da una sapiente illuminazione naturale, alle loro spalle una scogliera con onde biancheggianti presenta una preziosa calibratura dei grigi.

Carlo Wulz,

Ritratto di donna con bambino, 1914

In Wulz : tre generazioni di fotografi a Trieste dal 1868 al 1981 : sala comunale d'arte di Palazzo Costanzi, Trieste 21 novembre-15 dicembre 1981. Trieste : Comune : Wanda e Marion Wulz, c1981, p.43

 

Wulz Carlo,

Madre con il figlio 1915

In: Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini. Firenze : Alinari, [1989], p. 142

L'attività dello studio continua negli anni 1913 -1914  lo testimonia la rubrica Fotografi sulle Guide scematiche pubblicate in quel periodo dove compare la voce Wulz Giuseppe Corso 19 (1).

Solo nel 1915 lo studio viene registrrto a nome di Carlo Wulz allo stesso indirizzo,  in quanto il padre Giuseppe si è definitivamente ritirato.

Dal 1916 al 1921 le Guide non vengono pubblicate, ma nell'edizione del 1922 lo studio a nome di Carlo si presenta in Corso Vittorio Emanuele III, 19. Il passaggio di Trieste dalla dominazione austro-ungarica al Regno d'Italia è testimoniato dal cambiamento del nome della via.

 

Note

1. Consultando le Guide si scopre che già nel 1872 Giuseppe Wulz si publicizzava sotto la voce Grande studio fotografico degli allievi di G. Engel, piazza della Borsa 10.

La coppia negli anni 1873-1874 si presenta con i nomi Wulz G. e Boccalini L. (allievi di G. Engel), piazza della Borsa 10 III p. nella sezione dedicata ai fotografi. Nel 1875 allo stesso indirizzo compare Boccalini da solo.

Dal 1876 al 1879 i cosiddetti Allievi di Engel lavorano rispettivamente Luigi Boccalini in piazza della Borsa mentre Giuseppe Wulz si trasferisce in Corso 9.

Dal 1880 sino al 1891 Giuseppe Wulz indica il proprio studio all'indirizzo Corso 9 e dal 1892 in Corso 19, lo confermano le Guide generali di Trieste e le Guide scematiche. Lo studio resterà a suo nome sino al 1914.

Solo dal 1915 la voce Wulz Carlo compare nella rubrica Fotografi allo stesso indirizzo che cambierà nel 1922 in Corso Vittorio Emanuele  III 19.

2 luglio 1914

Trieste sarà il porto d'approdo dei corpi dell'erede al trono dell'Impero autro ungarico Francesco Ferdinando e della moglie Sofia assassinati a Sarajevo il 28 giugno 1914. Le salme trasportate con la corazzata Viribus Unitis da Metkvic a Trieste, percorsero le vie di Trieste prima di essere collocate sul treno che le avrebbe trasportate a Vienna.

Carlo Wulz dalla terrazza dello studio avrà modo di documentare il corteo funebre che percorre l'inizio del Corso il 2 luglio 1914. Sono da poco trascorse le otto del mattino.

In Catalogo Fondazione Alinari

Gli anni della prima guerra mondiale

 

Carlo percorre la città durante questi anni difficili e documenta quanto sta accadendo.

Usa la macchina fotografica non alla ricerca di effetti speciali, ma registra i cambiamenti, soprattutto i più tragici. Mostra i feriti che incominciano ad arrivare e a  riempire gli ospedali. Per i feriti la Croce rossa austriaca ha allestito e occupato la sede della Società triestin Austria

Wulz Carlo

Croce rossa austriaca Piroscafo Tirol 1914-1918

Wulz Carlo

Sede della Società triestina Austria trasformata in ospedale militare, 1915

in Google

 

Wulz Carlo

Croce rossa austriaca accolta nella sede della Società triestina Austria 1914-1918

 

Wulz Carlo

Danni provocati dai bombardamenti sulle mura di cinta della ferrovia a Sant'Andrea e su altri edifici

 19 agosto 1917

Wulz Carlo

Gruppo di lavoratori all'interno di un dispensario, 1917

In I Wulz : tre generazioni di fotografi a Trieste dal 1868 al 1981 : sala comunale d'arte di Palazzo Costanzi, Trieste 21 novembre-15 dicembre 1981. Trieste : Comune : Wanda e Marion Wulz, c1981, p. 52

Trascorsi gli anni della guerra Carlo partecipa a numerose rassegne fotografiche dal 1918 al 1928.

Si dedica in particolare al ritratto, come altri fotografi, lasciandosi suggestionare da nuove proposte. Abbandona il ritratto "mummificato", cristallizzato nella luce anonima dello studio, luce naturale calibrata sull'apertura dei lucernai schermata da tendaggi bianchi e attenuata da quelli neri o blu. Inizia ad usare la luca elettrica incandescente. Persegue - secondo i suggerimenti di Rodolfo Namias - un ritratto che mantenga la somiglianza e spontaneità e un chiaro scuro percepito come naturale all'occhio dell'osservatore.

Carlo non è indifferente alle sollecitazioni che gli giungono da Vienna, ha ambizioni che vanno ben oltre quella di essere un buon fotografo e si tiene aggiornato leggendo le principali riviste del settore.

 

Wulz Carlo

Ritratto del pittore Tullio Silvestri, 1926

In La Trieste dei Wulz : volti di una storia : fotografie 1860-1980 / a cura di Elvio Guagnini e Italo Zannier ; con un'appendice di Paolo Costantini. Firenze : Alinari, [1989], p. 136

Wulz Carlo

Ritratto del pittore Carlo Rietti, 1926

In Art cult block

 

 Inizia ad esporre nel Salone Michelazzi nel 1923, un evento che si presenta come una vera novità, in quanto la nuova Arte occupa uno spazio particolarmente qualificante, solitamente dedicato alle opere dei pittori.

Nel 1925  è presente alla 2. Mostra biennale internazionale delle Arti Decorative di Monza, che gli assegna il Gran premio internazionale per la Fotografia artistica.

A Torino espone i suoi lavori al Primo salone italiano d'Arte Fotografica internazionale dal dicembre 1925 al gennaio 1926.  I suoi bellissimi ritratti, vengono descritti su La Stampa del 3 gennaio 1926, in particolare è nominato quello del pittore Tullio Silvestri che colto in un atteggiamento intensamente pensoso e in un'atmosfera sapientemente soffusa ricorda la pittura di Rembrandt.

A Parigi è presente al XXI Salon International d'Art Photographic dal 3 al 17 ottobre 1926 con il ritratto La spagnola, notizia segnalata su Il Piccolo del 16 ottobre 1926.

Nel 1927 ritorna a Monza alla 3. biennale internazionale delle Arti Decorative intitolata Il Novecento e il Neoclassicismo nella decorazione e nell'arredamento. In questa occasione viene accolta nel catalogo l'immagine intitolata Spagnola, un travestimento che coinvolge la figlia Wanda.

A Parigi dall' 1 al 16 ottobre 1927 al XXII Salon International d'Art Photographic espone il ritratto del pittore Arturo Rietti. Anche in questo caso l'artista si presenta in un atteggiamento pensoso, quasi corrucciato con gli occhiali in mano, rivolto ad una sua opera finita che forse non lo soddisfa.

A Londra da settembre ad ottobre dello stesso anno viene accettato il ritratto Mia figlia Marion alla 72nd Exibition of the Royal Photographique Society of Great Britain.

Alla New York Exibition Camera Club nel gennaio-febbario 1928

A Chicago nel marzo 1928 partecipa alla Special Exhibition Camera Club.

 

Wulz Carlo

Mia figlia Marion 1927

Ritratto di Marion accettato ed  esposto all'Exibition of the Royal photographic Society of Great Britain nel 1927, esposto alla Camera Club New York Club dal gennaio al febbraio 1928 e alla Special Exibition Chicago Camera Club nel marzo 1928

In I Wulz : tre generazioni di fotografi a Trieste dal 1868 al 1981 : sala comunale d'arte di Palazzo Costanzi, Trieste 21 novembre-15 dicembre 1981. Trieste : Comune : Wanda e Marion Wulz, c1981, p. 44

Carlo compie un gesto importante il 20 dicembre 1926.

Consapevole del preziosa patrimonio documentale rappresentato dal suo archivio fotografico, dona "un numero considerevole delle sue vecchie negative"  [293] che vanno ad incrementare il già cospicuo patrimonio della Fototeca dei Civici Musei, consistente in non meno di 11.000 lastre.

La donazione di vedute verrà esposta assieme ad altre gentilmente prestate dai collezionisti Venceslao Plitek e Michele Pozzetto come segnala l'articolo su "Il Piccolo" del 29 maggio 1927 ( a. 43. n.s. 2327, p. 3) in un'Interessante Mostra temporanea al civico Museo di Storia ed arte dedicata alla Trieste scomparsa inaugurata il 29 maggio 1927.

Negli atti del Museo si dichiarano scelte o individuate ben 695 fotografie comprendenti anche 25 stereoscopie e due quadri, ma di fatto vengono accuratamente selezionate in quanto lo spazio per la mostra temporanea comprende un'unica sala al pianoterra destinata ad accogliere poi una parte delle preziose collezioni preistoriche. Anche la Soprintendenza dimostra "una particolare attenzione all'interessantissima serie di fotografie di città vecchia, recentemente assunte dela fotografo Pietro Opiglia per cura di codesto museo", in quanto fondamentali documenti per gli studi del piano regolatore. In questo caso, nell'ottica di un progetto di documentazione dei cambiamenti urbanistici da affidare all'istituzione civica, l'opera di Giuseppe Wulz acquista un notevole rilievo. Si ricorda che il primo piano regolatore verrà disegnato appena nel 1931.

 Carlo sembra sia presago di dover lasciare alla città una parte del suo lavoro, prima della prematura scomparsa.

Muore il 14 marzo 1928.


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